Durante il percorso di crescita dei diversi servizi che La Tata offre alla sua utenza, il comparto educativo si è arricchito di diverse professionalità. Queste figure, pur rivestendo il ruolo di operatori educativi, hanno potuto sfruttare tutte le competenze acquisite nel proprio cammino personale di studi e di formazione, ponendo l'attenzione su precisi aspetti dei singoli interventi.
Le dott.sse Giada Franchi e Irene Aganetto, psicologhe di formazione, sono entrate nello staff dei collaboratori ormai da qualche anno, andando ad operare tanto negli interventi domiciliari che in quelli di gruppo, fino al seguire progetti di sportello psicologico che La Tata propone agli istituti scolastici.
Giada si è avvicinata a La Tata per un tirocinio universitario: «Se devo essere sincera - le sue parole - l'ambito educativo mi era abbastanza indifferente. Quando mi è stato proposto il primo caso da seguire, ho però scoperto qualcosa di nuovo. Gran parte del mio percorso di studi, com'è normale che fosse, era basato sulla teoria. Finalmente potevo cimentarmi con attività sul campo».
Prosegue la dott.ssa Franchi: «Una grande parte della mia attenzione va alla singolarità di ogni caso, alle sfumature dell'altra persona che emergono nella relazione, all'ingresso in dinamiche familiari altrimenti nascoste... sono tutti aspetti che vanno a determinare le modalità di intervento e gli obiettivi a cui si può puntare, che sia supporto scolastico oppure di altro tipo».
L'ambito scolastico è un punto dolente di questo periodo: «La didattica a distanza sta creando un forte disagio e, come tutti, mi auguro che possano venire aperte le scuole quanto prima. Gli strumenti tecnologici ci aiutano a mantenere il contatto, però viene a mancare lo stare assieme ai coetanei, fattore di sviluppo emotivo e sociale fondamentale per crescere all'interno di un gruppo. Inoltre la sovrapposizione di ambiente domestico e scolastico può portare all'appesantimento del clima in famiglia».
Irene ha conosciuto La Tata per caso, entrando in contatto col responsabile e poi sostituendo temporaneamente un'operatrice impossibilitata a seguire un caso. «La relazione è fondamentale - spiega la dott.ssa Aganetto - poiché i piccoli studenti con cui lavoriamo hanno spesso difficoltà personali che emergono nell'inevitabile confronto che fanno con i compagni. Si sentono diversi perché vedono che hanno difficoltà, anche sensibili, nello svolgere compiti che per gli altri sono semplici. Le nostra attività vanno a toccare proprio questo tallone d'Achille».
«Ci sono giornate - continua Irene - in cui per lo studente è normale concentrarsi, altre nelle quali è un grande ostacolo riuscirci: noi lavoriamo in questa difficoltà, entrando in una serie di emozioni che nascono proprio dal processo di apprendimento. Instaurando le più adatte modalità di contatto viene a nascere una fiducia per la quale l'utente si sente libero di esprimere quello che prova. Il rapporto si evolve così da diadico ad un confronto alla pari. Le rigidità presenti possono ammorbidirsi, favorendo i processi di apprendimento e, di conseguenza, di crescita».
Questa attenzione all'aspetto psicologico è un'altra tessera del mosaico che stiamo componendo, una composizione che è una piccola parte di quanto viene messo in campo per influire sulla qualità di vita delle famiglie e della società.

Giada, psicologa che opera nel ramo educativo

Irene, psicologa che opera nel ramo educativo
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