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La Tata e l'educativo, chi ha aperto la strada

La Tata è nata come associazione nel 2009, dall'iniziativa di un gruppo di donne che volevano promuovere la figura della tagesmutter in provincia di Verona. L'attenzione era rivolta al mondo della prima infanzia.

 

Oggi uno dei suoi settori con maggiore coinvolgimento di operatori e utenza è quello educativo, sviluppatosi nel corso degli anni con progettualità e servizi dedicati all'età scolare. Tra coloro che hanno aperto questa strada ci sono Michele Valbusa, ora responsabile della pianificazione dei servizi educativi, e Federica Brugnoli, che si dedica a progetti di tipo artigianale e artistico.

 

«Verso il 2010 - racconta Michele - svolgevo supporti educativi in Lessinia per conto di alcune cooperative di Verona. Ho conosciuto La Tata, che operava a Bosco Chiesanuova con i propri servizi per l'infanzia e, mettendo in dialogo le cooperative, è emerso come proprio questa realtà, già presente sul territorio, potesse essere quella più adatta a portare avanti i servizi che seguivo».

Oltre all'accordo tra le diverse cooperative, ad avere un ruolo fondamentale fu l'amministrazione locale, come ricorda Valbusa: «Il Comune ci sostenne in modo deciso, tanto da consentirci di far evolvere i progetti riguardanti il target specifico. Nacquero così il Centro Aperto e i centri estivi ricreativi, in cui La Tata supportò la parrocchia. Poi iniziammo ad operare nei comuni limitrofi, crescendo nella quantità e nella tipologia di servizi offerti».

Nonostante i dieci anni trascorsi, Michele non perde la voglia di essere sul campo: «Ancora oggi mi piace stare con gli studenti, condividere momenti, esperienze e crescita. Credo che i nostri servizi siano di supporto per loro e per le famiglie, puntando a creare una rete di figure volte al benessere della persona».

 

Federica, laureata in pedagogia e originaria della città, in Lessinia ci è arrivata con la propria famiglia. «Una volta stabilita, un po' per seguire la mia formazione e un po' per necessità economica, ho voluto rimettermi in gioco. Un'amicizia comune e il fatto che i miei figli frequentassero il Centro Aperto di Bosco Chiesanuova mi hanno fatto conoscere Michele».

All'interno de La Tata, Federica ha trovato il modo di coniugare molti aspetti del proprio percorso formativo e di vita: «Conclusi gli studi in agraria, partecipai ad un'iniziativa di ortofloricoltura con disabili. Stare nelle serre a contatto con tante persone diverse ha fatto cambiare rotta alla mia vita. Negli anni dell'università la passione per la creatività mi ha portato a tenere laboratori e collaborare con altre associazioni, tra cui Fondazione Aida con il teatro per ragazzi. Il filo conduttore della mia formazione è diventato un connubio tra l'educare e il creare, anche a contatto con la disabilità».

La relazione e l'arte sono i materiali su cui lavora oggi Federica: «Mi piace il rapporto personale che si crea. Mi piace quando capisco che mi sono guadagnata la fiducia. Mi piace quando imparo dalla persona che ho vicino. I bambini possono creare tante belle cose con i materiali più diversi, anche di scarto, e così imparare che l'inutile puó essere bellissimo».

 

Questi sono solo due dei piccoli frammenti da cui è iniziato ciò che oggi è diventato un mosaico, di cui vi parleremo a breve.

Michele, responsabile della pianificazione dei servizi educativi

Federica, si occupa di progetti educativi di tipo artistico


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