A gennaio è ripresa la scuola: parliamo con Michele Valbusa

Gennaio è il mese in cui riprendono le lezioni dopo le vacanze di fine anno. È dunque un momento particolarmente intenso per gli studenti, che devono tornare all’incessante trantràn scolastico, preparandosi ad un turbine di interrogazioni e verifiche scritte in vista della chiusura del primo quadrimestre. Abbiamo incontrato in tale occasione Michele Valbusa, responsabile della pianificazione dei servizi educativi per La Tata, a cui abbiamo rivolto alcune domande.

 

Come si approccia La Tata al mondo della scuola?

«La Tata, con i suoi operatori ed educatori, vuole lavorare in rete con l’istituto scolastico, ma anche con strutture pubbliche e specialisti privati cui si rivolge la famiglia. Vorremmo essere il collante tra istituzione scolastica, famiglia e, se esistenti, realtà del territorio. Abbiamo a cuore l’intero contesto di relazioni di cui fa parte l’utente seguito».

 

Quali sono i principi guida che vi ispirano La Tata?

«Il nostro obiettivo principale è saper rispondere all’esigenza degli utenti. Tutto il ramo di questi servizi è partito da una famiglia che ha condiviso con noi una precisa necessità in ambito scolastico. Dopo anni si sono venuti a creare servizi strutturati per più tipi di necessità. Con essi puntiamo a valorizzare le risorse dello studente in difficoltà, in maniera che possa acquisire strategie che lo portino ad una autonomia adeguata alla sua età».

 

Quali sono i servizi che La Tata mette a disposizione in ambito scolastico?

«I nostri servizi scolastici partono da quelli più tradizionali, come il supporto individuale per lo studente che ha difficoltà in alcune materie oppure i doposcuola in cui i partecipanti possono condividere momenti di socialità e quelli dello svolgimento dei compiti, sempre seguiti da operatori adeguatamente formati. Anche i nostri doposcuola sono nati da esigenze precise delle famiglie e sono stati progettati in dialogo con le istituzioni presenti sul territorio da cui è arrivata la richiesta».

 

Vi sono servizi anche per richieste più specifiche?

«Per alunni con disturbi dell’apprendimento oppure con altri bisogni di tipo educativo, possiamo valutare un intervento individualizzato. In base al caso viene deciso se attivare un percorso di gruppo oppure con il singolo studente, a domicilio oppure in luoghi messi a disposizione dall’amministrazione, dall’istituto scolastico.

Inoltre quest’anno scolastico abbiamo attivato cinque laboratori specifici per studenti con dsa: vengono tenuti da tutor dell’apprendimento certificati da Aid, l’Associazione italiana dislessia, e si svolgono in orario extrascolastico. In essi lo studente impara ad utilizzare, durante l’anno, gli strumenti compensativi per interiorizzare un’esperienza di studio positiva e diversa, che lo porti ad un idoneo metodo di studio che possa evidenziare le proprie risorse».

 

I servizi si esauriscono al periodo scolastico?

«Non si esauriscono con giugno. Da molti anni svolgiamo in tre comuni veronesi “E...state in allenamento”: è un centro estivo in orario mattutino che prevede un momento fisso dedicato allo svolgimento dei compiti delle vacanze. È nato da semplici considerazioni: c’è una consegna da svolgere nei mesi caldi e spesso le famiglie si ritrovano a settembre con la maggior parte dei compiti ancora da svolgere. Il servizio è nato proprio per questo, creando una modalità differente da quella dell’anno scolastico, ma anche una continuità educativa che evita interruzioni di lunghi periodi».

Michele Valbusa, responsabile della pianificazione dei servizi educativi